Bruno Trezza uomo generoso, riservato, sensibile

Nella sua vita ha dato molto di più di quanto abbia ricevuto

Bruno Trezza ci ha lasciato. Ricordarlo per me è un forte dispiacere.

Ritornano alla mente i lunghi anni di intensa collaborazione alla Cassa per il Mezzogiorno, ma anche la grande sintonia politica che ci ha accomunato fin quando Egli militò attivamente nel PRI.

Fu proprio sulla base di questa fervida amicizia, che consentì ad entrambi di mantenere rapporti umani frequenti, che nel 2004 gli chiesi, insieme all’allora presidente del PRI, di guidare la lista per le elezioni europee nel collegio del Centro.

Egli, dopo un incontro che si dilungò più del previsto (da Maestro di scacchi voleva prevedere tutte le mosse) assentì a candidarsi.

Bruno, come altre volte nella sua vita politica, si adattò a fare l’agnello sacrificale in campagne elettorali per lui impossibili.

L’anno dopo, nel 2005, lo proposi, come consulente, al Ministro delle Politiche Comunitarie e la risposta fu perentoria: "Manco morto".

Il 2 ottobre 2004 comunque Bruno Trezza riprese la tessera del PRI, entrò in Direzione Nazionale e assunse anche la carica di presidente del PRI della Campania.

Bruno è stato un uomo silenzioso, ma non silente, e generoso molto più di quanti i suoi lunghi silenzi facessero sospettare.

Campagna elettorale politica del 1983: chiesi a Bruno di candidarsi come capolista in Calabria, avremmo sicuramente ottenuto l’elezione di un deputato.

Mi rispose che in quel collegio, ove mai avesse ottenuto il successo sperato, questo sarebbe stato dovuto al lavoro che avevo profuso insieme ai repubblicani calabresi ed Egli non intendeva "usurparlo".

A nulla valsero le mie insistenze quando, appreso che nel collegio di Napoli-Caserta era stato inserito al quarto posto, mi precipitai a Piazza dei Caprettari per convincerlo a candidarsi in Calabria.

E fu grazie alla Sua rinuncia che fu eletto il sottoscritto.

La sua attenzione verso gli altri era così elevata che, malgrado la nostra quotidiana frequentazione per un lungo periodo, mai volle intervenire sulle mie decisioni congressuali. Lasciò sempre al sottoscritto la possibilità di maturare quelle che erano le sue intuibili opinioni.

Questo in politica. Nel mondo scientifico spesso e volentieri ha condiviso i suoi lavori di economia con altri che si limitavano ad apporre la loro semplice firma.

Caro Bruno, non potrò mai scordare la tua generosità, la tua riservatezza, la tua attenzione verso i problemi degli altri. Il debito nei tuoi confronti per averti fatto rientrare nel PRI sarà per me indimenticabile e non scorderò mai che altri hanno allora perfidamente osteggiato il tuo reinserimento.

Non era mia intenzione fare una celebrazione del Tuo ricordo, e non l’ho fatta. Ti ho voluto ricordare come se stessimo facendo una chiacchierata.

Politicamente, ieri come oggi, vale quello che mi ripetevi spesso: "Siamo un popolo di grande intuito, ma senza la pazienza dell’analisi".

Ciao caro Bruno.

Francesco Nucara

*******

Bruno Trezza è nato a Napoli il 13 gennaio 1937. Nel 1959 consegue la Laurea in Giurisprudenza presso l’ateneo partenopeo. Dal ‘60 al ‘63 ha fatto parte dello staff dell’Ufficio Studi della Banca d’Italia. Innumerevoli i suoi titoli accademici, dalla cattedra di Economia politica e monetaria presso Scienze Politiche a Catania (‘68-’71) a quella di Economia dei mercati monetari e finanziari presso Economia e commercio a "La Sapienza" di Roma, incarico che è durato fino alla sua prematura e dolorosa scomparsa.

Dal ‘74 all’88 Trezza è stato Membro del Comitato Tecnico Scientifico della Programmazione Economica (Ministero del Bilancio); dal ‘74 al ‘75 Consigliere economico della Vicepresidenza del Consiglio (Governo DC-PRI); dall’80 all’81 Consigliere economico del Presidente del Consiglio nei Governi Spadolini. Fra le innumerevoli esperienze professionali: ‘80 – ‘84, Consigliere di Amministrazione della Casmez; ‘85 – ‘89, Consigliere di Amministrazione delle FF.SS.

All’interno del Partito Repubblicano Italiano: Presidente del PRI Campania, membro di Direzione Nazionale, candidato del PRI alle europee.

Circa una cinquantina le sue pubblicazioni accademiche, fra articoli e libri, a partire da "Valore e distribuzione" del 1963, fino a "Il mito dello sviluppo ambientale" per l’Enciclopedia Treccani (2000).